«E’ una bellissima immagine, un inno alla libertà, uno scatto iconico quello che ci arriva dalla Bielorussia, da Minsk. Ritrae un giffoner, il 22enne Kiril che è sceso in piazza in questi giorni per protestare pacificamente contro il regime di Lukashenko, contro l’ennesima investitura avvenuta lo scorso agosto tramite un voto contestato, su cui aleggia più di un sospetto di brogli e che ha suscitato la durissima reazione della comunità internazionale.
Kiril incarna perfettamente il profilo e lo spirito della nostra community. È un difensore della democrazia, proprio come lo sono state e sono le nostre idee. È un ribelle, non perché contesti le regole ma perché mal sopporta le ingiustizie e i soprusi. Il suo sguardo fiero, il suo atteggiamento privo di arroganza, il coraggio di chi non ha paura di battersi per le proprie idee lo rende un modello per le nuove generazioni». Lo dichiara Claudio Gubitosi, commentando l’immagine che ritrae il giovanissimo Kiril, ragazzo di Minsk di 22 anni, mentre manifesta indossando una t-shirt di Giffoni, relativa all’edizione 2016, tenendo tra le mani la bandiera nazionale della Bielorussia.
Kiril è stato juror a Giffoni per ben quattro volte: nel 2011, nel 2014 e, ancora, nel 2016 e nel 2017.
«Il tema dell’edizione a cui fa riferimento la t-shirt– spiega Gubitosi – era "Destinazione". E la destinazione di Kiril e di tutti i giovani bielorussi oggi è la libertà, il ritorno alla democrazia, valori assoluti, sinonimi di vita intesa come possibilità di realizzazione di sé, senza vincoli e steccati, senza regimi che calpestino i diritti delle persone. È un’immagine potente, quella del giovane di Minsk, che racconta Giffoni come strumento in grado di mettere insieme Paesi e culture, ideali ed utopie, come costruttore di ponti tra i popoli».